Pensieri, senza filtro.

Quando le dita improvvisano sulla tastiera

02

Ott 2014

To do list, elenchi, liste e disordine mentale

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Ordine mentale. Non pervenuto.

Non è che io non sia una personcina precisa e organizzata. Tze! Volete sfidare il mio (dis)ordine mentale?!

Io sono la regina delle to do list, ma mica una. Mille to do list, tutte colorate, appicciate perfino sulla carta igienica. Sono quella che ha i Post-it, l’agenda, l’ipad, il telefono, i foglietti volanti, e una sorella che a distanza di più di 1000 km le ricorda quando deve andare dove a fare che cosa.

Insomma, sono un fottutissimo disastro di donna.

Sono così presa a mettere giù elenchi – di ogni genere e sorta- che poi mi dimentico che cosa è prioritario.

Anzi no, mi correggo.

Mettiamo il caso che nella to do list  #1 la priorità sia A: se mi chiama Tizio, e mi dice che c’è una cosa urgentissima da fare (quella cosa tipo: muoviti era per ieri ma te lo dico oggi), scatta la to do list #2 e la priorità A diventa un’altra, mentre la A di prima diventa B (o qualcosa del genere).

Già perché non c’è modo migliore di incasinarti la vita che continuare a fare liste, elenchi puntati, numerati, colorati e pasticciati di cose che devi fare.

I miei elenchi hanno spesso un tondo marrone di caffè che denota caos sulla scrivania e nella testa, un disordine organizzato carico di caffeina e nottate insonni.

Spesso le liste diventano tavolozza per disegnini e altri appunti che vengono presi mentre sono al telefono con qualcuno che, sicuro, sta per aggiungere l’ennesima vocina all’elenco.

Le liste pasticciate e disegnate sono un amore da vedere: non ci si capisce una mazza (o forse quella disegnata è proprio una mazza?!).

Quindi decido che è il momento di “pulire le liste e  fare ordine”.

E che faccio?

Prendo la lista vecchia – anzi esagero – e colleziono in più qualche post-it volante (quelli che non si appiccicano più, presente?), e poi ricopio tutto in bella su un altro foglio, lindo e pulito, oppure sull’agenda o magari, se la vena geek riappare, su Wunderlist.

Altra cosa che faccio è quella di scrivermi il giorno della settimana in cui devo fare quella cosa. Una volta appuntavo pure l’ora. Un orario per voce.

Follia pura, lo ammetto.

Ma adesso, nooo, non ce la posso fare.

Volete un esempio della mia to do list della domenica?

Eccola recita, a mo’ di mantra, più o meno così:

  • lavatrice
  • stira
  • pavimenti
  • capelli
  • mani
  • raccogli panni
  • lava i vetri
  • fai la pipì…Oddio, questa manca, ma ci starebbe bene!

Già perché i miei elenchi contemplano TUTTO. E quando dico TUTTO è proprio TUTTO.

Esistono to do list per la cura e l’igiene personale, per  riempire le valigie, quelle della spesa (le più banali, ovvie e scontate), quelle dei pagamenti da fare, quelle delle cose da comprare, e quelle delle persone a cui telefonare sennò mi dimentico di mantere vivi contatti e relazioni.

Ho anche la lista delle cose  “vorrei ma non posso”, delle cose da migliorare di me, dei libri da comprare e delle mete da visitare.

Mi scrivo anche quando devo tagliarmi le unghie dei piedi e se devo ricordarmi di ricordare al socio qualcosa. Ebbene sì, ho anche una lista che riporta il nome del socio con le cose che deve fare lui e che io devo ricordarmi di fargli fare. Lista, sia chiaro, con tanto di punto elenco fatto a quadratino da spuntare.

Le liste possono essere fatte con Word, Excel, Outlook, Wunderlist, a matita, penna, pennarello e pure con ritagli di giornale. Non metto limiti alla fantasia.

A propososito, mi sa che mi sto dimenticando di onorare qualcosa di prioritario sulla lista del giovedì.

Vado, sennò sconvolgo i miei piani così incasinatamente razionali.

PS: se incontrate per strada un mio neurone scioperante gli potete dire che ho bisogno di lui? Grazie :*

Voglio condividere questo post su...

Grazie :)
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