Hello world! Please change me in Site Preferences -> This Category/Section -> Lower Description Bar

20

Giu 2013

Beta

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Sono settimane che non scrivo più. Colpa del trasloco, del lavoro, delle trasferte e del tempo che inghiotte affamato  i minuti.
Una marea di trasformazioni da affrontare, un trasloco fisico e figurato.
Un nostro collaboratore, dopo sette anni di vita lavorativa insieme, ha deciso di passare alla concorrenza. La cosa non mi ha stupito più di tanto, la vile pecunia tira più di mille carri di buoi. Però mi dispiace, più di quello che voglio ammettere a me stessa.
Nel frattempo sono stata una settimana a Stoccolma per lavoro, patito un po’ di freddo, ma ho avuto occasione di collaborare con uno staff internazionale fantastico.
La cosa buffa, per usare un eufemismo, è stata scoprire che i miei colleghi – pagati dal Belgio per il mio stesso lavoro – guadagnano il triplo, il tutto saldato in meno di due settimane. E pensare che qui in Italia è già grassa riuscire a lavorare…
I lavori nella nuova sede procedono bene. Siamo ancora in fase beta ma già operativi, tra scatoloni e cose che non si ritrovano nemmeno con il fiuto fino di un cane da tartufi.
Il caldo è esploso ferocemente e la pila delle cose da stirare mi guarda interrogativa…è chi ha forza di stirare con questa canicola? E, soprattutto chi ha tempo?

Per dare un po’ di coraggio ai pensieri, mi sono messa a guardare i voli e le navi per raggiungere i miei in Sardegna ad agosto. Parliamone. Ma quanto costano i traghetti? Ma chi guida le navi, Caron dimonio, con occhi di bragia?

Insomma, è tutto un gran casino, mentale, fisico e pratico. Ma, come dice sempre mio padre “il mondo è bello perché è avariato!

Spero di ritrovare presto un po’ di equilibrio e di momenti per me e per i miei neuroni.

Voglio condividere questo post su...

11

Feb 2013

La scrittura è la mia terapia

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Che brutta sensazione. Ho un brivido freddo che mi scorre lungo la schiena, pensieri negativi offuscano di paura la mia anima. Non ci siamo. Non va bene.

Continuo a vedere facce strane passare davanti all’ufficio, non che la cosa sia nuova, ma sono ancora troppo sensibile e suggestionabile per non associare la cosa a quello che è successo una settimana fa.

Mi sento controllata, spiata, osservo con meticolosa attenzione i tratti di individui qualunque che potrebbero celare intenzioni negative. La cosa assurda è che, se ci penso, anche tre settimane fa circolavano queste persone e io non provavo questa fottutissima paura che raffredda le membra e irrigidisce i muscoli.

Che brutta cosa l’ansia. Ti porta a pensieri paranoici, a trip mentali, a scrivere sceneggiature da Oscar con protagonisti i tuoi neuroni che recitano dialoghi tremanti e biascicati.

E sì che nel mio percorso da ex pessimista una delle prime cose che avevo scelto di allontanare, una volta per tutte, era proprio il velo di Maya che obnubila e confonde la mente. La cosa che mi fa rabbia è che ci stavo riuscendo…poi è bastato un attimo e giù, di nuovo negli abissi, con il respiro affannoso e il diaframma contratto.

C’è una massima che mi ripeto spesso:” la paura bussò alla porta, il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno“…La chiave, eccola, è lì, sta proprio nel coraggio.

Ma non sono nata con un cuor di leone come il Don Abbondio di Manzoni. E nemmeno mi rappresenta la litote. Sono un ossimoro. Sono il coraggio pavido, la paura coraggiosa nell’affrontare le situazioni. Sempre. Imprevedibile. Incostante. Non lineare.

Dicono che se ti impegni a fare altro, la tua mente si distrae. Cazzate. La tua mente va dove la fai fluire. E se il pensiero ansiogeno e negativo prevale, non c’è lavoro che tiene. Più tenti di non pensare a qualcosa, e più ci pensi.

Un po’ come quando ti prende la fissa di dimagrire e ti imponi di non mangiare dolci. La tua glicemia violentata dalla negazione proietta tutta la serie de “Il boss delle torte” nel tuo cervello e tu non fai altro che pensare alla morbidezza del pan di spagna imbevuto nel caffè, golosamente ammorbidito da uno strato di soffice crema pasticcera con retrogusto vellutato alla vaniglia.

Il segreto è affrontare la paura. Viverla, esorcizzarla, smizzuzarla come si fa con i problemi.

Il mio modo di affrontare la paura è questo. La mia terapia è la scrittura.

Non c’è nulla, davvero niente che riesce a liberare la mia anima come la scrittura. Scrivo quando sono triste, quando sono felice, quando ho un groppo in gola, quando voglio parlare con me, quando voglio ascoltare le energie che attraversano il mio essere. Scrivo.

E quando scrivo me ne fotto dello stile, delle convenzioni, delle tematiche studiate a tavolino. Connetto la mente al cuore che si prolunga attraverso le braccia, giù fino alle mani che toccano i tasti o impugnano una penna.

Scrivo con l’anima, scrivo per la mia anima.

Lascio parlare i pensieri, mi ascolto e mi cullo….Scrivere è la mia terapia.

E scrivendo anche la paura vola via…perché scrivere è amore e per amare ci vuole coraggio.

Voglio condividere questo post su...