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Gen 2013

Il mio lato artistico

scritto da / in SENZA FILTRO / Commenta

Guardavo Amici in tv e ragionavo sul mio lato artistico.
Fin da quando ero piccolina mi sono sempre cimentata in attività che cercassero di compiacere il mio amore e la mia innata attrazione per tutte le forme d’arte.
Ho fatto danza classica, modello elefante in tutù chiuso in una cristalleria, ho studiato musica per 6 anni suonando la chitarra  e solfeggiando come un tenore con le palle strizzate dalle mutande troppo strette, ho frequentato un’accademia di recitazione, con tanto di corsi di dizione, per rendermi conto che il posto che preferisco è quello dietro le quinte.
Non solo. Mi sono sempre divertita, microfono alla mano, a intervistare parenti nauseati dai miei show casalinghi della domenica.
Crescendo sono inciampata nel mondo della moda con tanto di sfilate, casting e shooting – una Naomi un po’ pallida a dire il vero – e in quello del make up come visagista più creativa di Picasso.
Ho sempre adorato scrivere. Scrivevo canzoni, rap, storie, favole, diari e sceneggiature per le recite di mia sorella minore.
Prendevo la telecamera e mi registravo mentre inscenavo i miei one woman show davanti allo specchio, tra monologhi e previsioni del tempo, telecronache sportive e notizie di cronaca nera.

Con i miei amichetti vestivamo i panni di Madonna e Micheal Jackson oppure interpretavamo gialli alla Sherlock Holmes con la pipa rubata al papà e il Brioschi utilizzato come droga da stanare (e ci facevamo anche un paio di di rutti effervescenti :-))
Accendevo lo stereo e iniziavo, morsa da una tarantola avvelenata, a lasciarmi andare in danze sfrenate, cantando a squarciagola per finire stramazzata a terra stanca e felice. Ho studiato per anni la storia del cinema e del teatro, ho analizzato curiosa l’incedere degli artisti e invidiato illusionisti capaci di trasformare magicamente il sogno in realtà.
Insomma, anche io nel mio piccolo, sono una figlia di Maria De Filippi mancata.
Poi é arrivato internet e ho assistito al proliferare digitale di tutte queste cose, condivise e messe in rete e mi sono interrogata sull’ipotesi di diventare una video blogger o una casting maniac da talent show….
Naaaa, non l’avrei mai fatto. Adoro l’arte, la venero troppo per dare in pasto ai media la mia anima, che poi è e deve rimanere solo MIA.

Già perché per essere un vero artista bisogna sapersi dare, fare l’amore con l’arte, non nascosti ma donare se stessi, nudi e crudi nella rappresentazione di un sogno che illumina con uno spot giallo la tua figura sul palco.
Sono un animale che ha necessità di comunicare, di chiacchierare, di scrivere, di interagire ma sempre in maniera discreta.
Magari avrei potuto fare l’opinionista, il talent scout. Quello sì. Riconosco di avere un certo fiuto per i talenti…degli altri. Molti dicono che ho una mente vulcanica e strategica per creare soluzioni innovative e originali… sempre per gli altri ovviamente!
Quando devo lavorare su di me, un senso di non so cosa blocca il flusso creativo e tutto resta immobile, nella norma.

Se é vera la storia della reincarnazione, sicuramente nel mio karma c’é stato qualcosa di artistico, qualcosa che prepotentemente emerge dal mio stomaco ma che – ne sono consapevole- non è parte di questa vita, o lo è solo in parte. E quando scrivo ‘parte’ intendo proprio il ruolo, la maschera che indossiamo tutti nella rappresentazione quotidiana di noi stessi.

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