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Nov 2012Crisi d’astinenza
scritto da jadosa / in SENZA FILTRO / Commenta
Oggi è una domenica mattina, come tante. Ma è oggi, qui e ora, quelle passate sono andate via ormai.
Le sensazioni che ho in questo momento sono uniche, le sento, vive. Quelle delle domeniche passate le ricordo labilmente, leggere, qualche flash, ma sono andate.
Mentre digito, il socio, seduto alla scrivania accanto alla mia, ascolta Laura Pausini (cioé, lui ascolta Laura Pausini??!!), ritmando con le dita e ondulando la gambetta…è proprio vero che le persone non smettono mai di sorprenderti.
Ho una massa di tinta in testa e attendo in posa il momento del risciaquo. Devo lavorare anche oggi, ho da sistemare un progetto in consegna ma, sinceramente sincera, non è ne ho proprio voglia.
Queste settimane, meravigliosamente intense, contrastano con un vuoto che non riesco a spiegare. Un vuoto che offusca la mente, che mette in dubbio le mie capacità, che sfida a singolar tenzone la fiducia nelle mie capacità e nella mia femminilità.
Sono davvero una persona labile. Se ne ho troppe, non va bene. Se ne ho poche, mi viene l’ansia.
Il problema si ripresenta sempre, costante. Come un alcolista che lotta con la tentazione di scolarsi la bottiglia di vino sul mobile della credenza, il mio pessimismo ogni tanto fa capolino per rigettarmi nelle turbe più mistiche.
Oggi mi sento in crisi d’astinenza da qualcosa che non voglio faccia più parte della mia vita.
Il cammino da novella ottimista è sempre minato da mille insicurezze. Riuscire a mantenere costante il livello di positività, di autostima e di sorriso è davvero difficile.
Oggi è una domenica di quelle che ti guardi allo specchio e ti vedi un mostro: grassa, brufolosa, sciatta, inconcludente. Lo specchio proietta l’immagine della tua anima, non quella del tuo corpo.
Quando hai dentro di te il sorriso, il calore e la carica giusta, lo specchio riflette un altro te, quello che ti fa dire “oggi mi sento bene“.
Riflessioni intorno a un riflesso che oggi non riscalda come un raggio di sole. Un riflesso lunare e freddo che non vorrei vedere. Ma non riesco proprio ad allontanarlo.
Un senso di solitudine. Una solitudine che non dipende dalle persone che mi stanno intorno. Mi sento abbandonata da me, dal mio spirito giocoso e goliardico, dalla mia energia che sa fottersene dei problemi e li affronta con spavalda forza.
Qualcosa di più grande di me mi tiene in pugno, o forse è solo una convinzione, una illusione mentale, come quella della foto che ho scelto per accompagnare questo post…
…il tempo di posa è scaduto, devo lavare via la tinta e spero, con lei, di allontanare un po’ di malinconica tristezza.