“Dovremmo imparare a fare a meno di una certa patina di rispettabilità sociale, se vogliamo vivere davvero la nostra vita in modo pieno, libero e felice.
Ognuno desidera che la vita sia semplice, sicura e senza ostacoli; ecco perché i problemi sono tabù.
Questo è il testo del Discorso all’Umanitàpronunciato da Charlie Chaplin nel finale del film Il Grande Dittatore del 1940.
«Mi dispiace, ma io non voglio fare l’imperatore. Non voglio né governare né comandare nessuno. Vorrei aiutare tutti: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo unirci, aiutarci sempre, dovremmo godere della felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti. La natura è ricca e sufficiente per tutti noi. La vita può essere felice e magnifica, ma noi l’abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, fatto precipitare il mondo nell’odio, condotti a passo d’oca verso le cose più abiette.