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Nov 2012Ordine e disordine
scritto da jadosa / in SENZA FILTRO / Commenta
Sono seduta a fianco del socio che guida, l’abitacolo caldo ci avvolge e schiva gli schiaffi aggressivi della pioggia battente. La strada fa schifo, è stracolma di buchi, non drena, un po’ come le cosce di una signora che soffre di cellulite.
Forse dovremmo iniziare a stendere un po’ di Somatoline per ovviare al problema? O forse, magari dico, potrebbero iniziare a preoccuparsi di lavorare come si conviene per mantenere queste strade? Rivoglio i Romani, loro sì che sapevano come costruirle e farle durare nel tempo!
Stiamo andando a Milano, domani abbiamo un incontro di lavoro. L’influenza mi regala un’esperienza ovattata:orecchie e naso completamente tappati, la gola in fiamme e quella sensazione di lieve intontimento che ti fa venire voglia di piumone, bevanda calda, libro o classico della cinematografia mondiale.
Questo quello che stavo scrivendo circa 3 giorni fa, digitando dal mio tablet. Non ho proseguito nel racconto richiamata da un doveroso briefing pre-incontro sulla A1, intervallato dal fantasticare con il socio sul nostro prossimo viaggio di piacere.
Sono rientrata in Umbria, la situazione influenzale si è parzialmente rimessa e il monte di cose da fare incasina le mie to do list che, se potessero parlare e agire di vita propria, mi manderebbero a fanculo.
Novembre si sta rivelando un mese, tutto sommato, casalingo. Ho mille idee che mi ronzano per la testa, tanti stimoli che vengono dall’esterno e fondamentalmente una grande confusione. Ma ci sta tutto.
Sento che questo sarà il periodo delle pianificazioni nuove, quelle che porteranno alla svolta, al cambiamento che rincorro.
Cambio di ufficio, di condizione lavorativa e di vita privata. Sento un fermento diverso, caotico e ancora sfumato nei contorni, ma qualcosa è in fase gestazionale, un embrione nuovo sta prendendo forma e sarà pronto a regalare un nuovo colore al 2013.
Saranno le nuove letture incentrate su PNL e mentalismo (che mi sembrano, a tratti, un rimaneggiamento all’occidentale di molte filosofie orientali), ma credo molto nel potere della mente, e mi affido al mio fiuto istintivo che razionalmente mette ordine nel marasma e mi conduce dritta alla conquista di qualcosa di nuovo. E’ un paradosso, lo so, ma ordine e disordine, costantemente sulla giostra dei miei umori e delle ore, mi regalano la speranza di una rinnovata determinazione.
Voglio inaugurare una nuova sezione del solecheride dedicata ai sogni, i protagonisti di questa nuova apertura alla vita. Una sezione che racconti i miei desideri, che mi aiuti a definirli nero su bianco, prendendone coscientemente consapevolezza, aiutandomi a visualizzare e focalizzare l’obiettivo. Non solo i miei sogni ma anche quelli di altre persone, un processo condiviso e positivo verso il raggiungimento dei propri desideri.
Ringrazio Geffrey, un ragazzo nigeriano che oggi, con il suo sorriso tenero e la sua umile determinazione, mi ha risvegliato dal vizioso lamento di chi, fondamentalmente, ha tutto. Geffrey mi ha insegnato a non aver paura a chiedere, a non lasciare nulla di intentato, a crederci. Spero che Geffrey trovi finalmente quello che sta cercando, me lo auguro di tutto cuore, ma so che ci riuscirà perché lui ha la chiave, anche se forse non ne è consapevole.
Riflettendo, probabilmente l’afonia insorta con l’ influenza di questi giorni ha voluto suggerirmi una cosa importante. Basta chiacchiere, è tempo di ascoltare – con il cuore – di SENTIRE e di agire.
E’ tempo di chiedere, è tempo di ringraziare, di amare e crederci perché, in fondo “alcuni forti istinti e alcune leggi chiare ci bastano“.