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Giu 2015Lasciamo accadere le cose (elogio dell’ozio)
scritto da jadosa / in SENZA FILTRO / Commenta
E poi ti svegli con una gran voglia di fare niente.
Non hai voglia di lavarti, di vestirti, di mettere a posto casa, di leggere, cucinare o far qualsiasi altra cosa che dedicarti a quello che la testa, per inerzia e osmosi con il cosmo, ti concede di fare.
Oggi va così. Dovrei farne 1.000, anzi milioni, se fossi brava a rispettare le scadenze. Spesa, pulizie, lavoro e impegni presi da rispettare…PRRRRRRR!!!! (dicesi pernacchia sonora con sputacchiamento carpiato).
Il cazzeggio sovrano ha preso possesso del mio corpo, l’ozio – che non è pigrizia, sia ben chiaro- ha deciso che per pilotare le membra stanche ci vogliono una entità superiore o il socio in modalità ‘moralizzatore’. Ogni altro tentativo sarà un #epicfail con tanto di hashtag.
Ribellione e anarchia dei neuroni.
Sono stanca del vortice che ti risucchia e non lascia mai tempo per te. Oggi rifiuto tutto quello che non nasce spontaneamente, che è inserito nella mia ‘to do list’ maniacale e invadente.
Clausfrofobica.
Spazio, c’è bisogno di spazio, di aria, di ossigeno, di niente.
[momento ZEN]
………….
Anzi no.
Togliamo anche ‘sti cazzo di puntini che ho bisogno di v-u-o-t-o.
ohhhhhh, iniziamo a ragionare.
Silenzio, cielo ceruleo, atmosfera ovattata. Un paesaggio tra il surreale e il mistico. Viaggio al centro del sè, senza volontà e pretesa alcuna di esplorare.
No, no. Non se ne parla.
Solo ascolto, silenzio e respiro. Profondo. Inspiro fino a risentire l’eco del diaframma e poi espiro, quasi a rigettare fuori un polmone.
Libera. Il mio tempo. La mia vita. Ci sono solo io, e tutto il resto è oltre il dito medio che innalzo come bandiera della mia giornata mondiale del neurone oziante.
Mi sento un po’ come Tom Hodgkinson, autore del libro “L’ozio come stile di vita”. Lode a lui quando scrive: “La carriera si basa sul concetto di sforzo. Gli spiriti liberi sono quelli che hanno smesso di sforzarsi e hanno deciso di lasciar accadere le cose.”
Ma sí, lasciamo accadere le cose.
Almeno per oggi.