Quando le dita improvvisano sulla tastiera

Ci sono momenti, circostanze, attimi, frammenti di vita che vorresti fermare, incorniciare, congelare perché così stai proprio BENE. Un bene maiuscolo che non ha bisogno di commenti.

Io stasera, qui e  ora, sto BENE. Sono davanti alla tastiera del mio computer, sto scrivendo, ascolto Mario Biondi e sorseggio del profumato vino rosso. Il socio è accanto a me che lavora  – dopo essersi concesso una bella giocata alla playstation – e sto BENE.

Non mi manca niente.

Sì,certo, potrei pensare a tutte quelle cose che non ho o ai problemi economici contingenti, alle insoddisfazioni personali, ai fallimenti e alle miriadi di cose che ansiolitiche affannano la mia agenda.  Ma no, ora proprio no.

Polaroid di un istante da  degustare, una papilla gustativa dopo l’altra. Istantanea di un sabato sera come tanti, ma diverso da molti.

Sono queste manciate di secondi che mi ricordano perché, ogni giorno, vale la pena non arrendersi, crederci e accettare anche sofferenze, notti insonni e fatica.

Questi sono gli attimi di vita in cui ritrovi l’universo con le sue  possibilità. Nel respiro di un istante da abbracciare e da annusare, per ricordare.
Fermare per non perdere, raccontare per rivivere quando questo lusso sarà un ricordo di una manciata di lettere nere su un foglio bianco di un blog.

E ringraziare per ogni singolo brivido, carico di BENE, che scorre lungo il corpo.