04
Apr 2023Cancel culture e dintorni
scritto da jadosa / in SENZA FILTRO / Commenta
Il mestiere dei politicamente corretti “sensitivity reader”, figli della cancel culture e promotori di una neolingua di orwelliana memoria, mi inquieta.
Queste derive, a mio avviso, non hanno il respiro della libertà, non aprono le braccia all’accoglienza ma sono espressione preoccupante di un sistema culturale e valoriale in cui l’immaginazione creativa è viziata dall’ideologia e da forme artistiche sempre più sintetiche e artificiali.
Questa cosa, poi, che si è inclusivi mentre si punta il dito contro chi non la pensa come noi mi manda al manicomio.
Includere è aggiungere, non sottrarre.
Si dovrebbe rispettare, senza ipocrisie e pregiudizi di parte, anche il punto di vista di chi sceglie di non aderire a cliché collettivi perché preferisce immaginare e discernere attraverso una parola espressione libera e responsabile della propria intenzione.
E se si sostituisse questa buzzword claustrofobica, che letteralmente “chiude dentro”, con un verbo come “espandere”?
Forse bisognerebbe iniziare dalla propria mente, ma questa è un’altra storia.