Quando le dita improvvisano sulla tastiera

Adoro questa canzone.

Adoro il calore della voce di Mario Biondi. Una voce che riesce a mitigare e calmare le turbolenze dell’anima.

Oggi è una giornata del cavolo. Brutta brutta brutta come dice la Lucarelli nel suo Che ci resta del mondo parafrasando la D’Urso. Una meta citazione, insomma.

Una giornata 3 volte brutta.

Brutta #1

Ho litigato con il socio. Le divergenze e le incomprensioni si alimentano grazie a questo caldo del cazzo e alla tensione accumulata dopo settimane di lavoro da mulo schiavizzato. L’ingrediente segreto di tutto? Il mio essere senza filtro. Non filtro, lo ammetto: vomito addosso tutto, senza rendermi conto delle conseguenze. Anche se…ormai credo che siamo arrivati a livelli di incapacità comunicativa da Nobel. Io pretendo più attenzioni, più tempo insieme, e lui non mi capisce. Crede faccia i capricci e invece voglio solo annaffiare e coltivare una pianta che altrimenti si inaridisce.

Brutta #2

La strega cattiva ha dato un colpo di grazia alla mia schiena e sono dolorante, tra spalmate di arnica e voltaren in fase acuta.

Brutta #3

Vorrei ma non posso. Vorrei fare cose diverse da quelle che DEVO fare. Come lavorare, per esempio. Me ne sarei andata al lago con un bel libro ma il dovere tuona e io obbedisco mesta e con la testa bassa.

Nota positiva: ho comprato un bel branzino e stasera me lo mangio facendo finta di essere al mare. Anzi, mi ubriaco con un po’ di prosecco così creo meglio dopo.