Pensieri, senza filtro.

Quando le dita improvvisano sulla tastiera

25

Ago 2013

Back To Life, Back To Reality

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Parafrasando una canzone dei Soul II Soul domani si ritorna alla vita, alla realtà della sveglia che suona e interrompe il sogno erotico che ti vedeva protagonista con il tuo attore preferito.

Si ritorna alle telefonate dei fornitori che vogliono soldi, a quelle dei clienti che esigono cose, a quelle che fai tu ai clienti esigenti per recuperare i soldi da dare ai fornitori…insomma ricomincia il circo(lo) della routine lavorativa.

Domani mattina, prima di poggiare le mie rubiconde chiappe (sì, rubiconde come le guance…mi sto dando da sola della ‘faccia da culo’?!) sulla poltrona davanti al mio monitor del potere, ho un pit stop in ospedale. Alle  7.30 sarò lì con le mie vene e la mia fottuta paura degli aghi a farmi prelevare un po’ di sangue e porterò in dono qualche goccia d’oro della mia uretra da far analizzare. Iniziamo l’anno lavorativo con un check up completo con tanto di computo di colesterolo e trigliceridi.

Devo ammettere che inizio la fase post vacanziera con un piglio più salutista del solito, vediamo se riuscirò a mantenerlo anche nei mesi a venire, quando cioccolato e torte mi tenteranno come diavoli ingrifati nelle gelate sere tra piumone e tantofafreddoehobisognodicalorieperscaldarmi…come se non fosse sufficiente la bolletta del gas – pari al prezzo di un biglietto aereo A/R per Rio – a ricordarmi che ci sono i caloriferi e una esosa caldaia a rendere tropicale il mio habitat (minchia, ma allora perché non emigro come le rondini?)

Questa riscoperta del ‘corpore sano‘ mi ha spinto anche a comprare quella cosa che molti hanno in casa e utilizzano come appendiabiti dal design a due ruote:ebbene sì, sono entrata nel corrotto mondo della cyclette! La malefica mi ha subliminalmente convinto che almeno 30 minuti al giorno  faranno ritrovare una linea sinuosa a quello sformato ammasso di ciccia curvilineo che mi ritrovo al posto dei fianchi. Sicuramente sarebbe stato meglio andare  a pedalare in campagna ma l’inverno qui è rigido e poi non sono ancora pronta a sfidare i cinghiali nei boschi. Mercoledì riprendo anche con lo yoga, ideale per corpo e mente, ma soprattutto per l’anima.

…per non dimenticare la dieta. Parliamone: la d-i-e-t-a. Bella merda. Già quella che mi ha imposto il medico qualche settimana fa, e che sono riuscita a rispettare solo perché ero da mia madre, notoriamente famosa per la sua cucina bio e salutista. Adesso che sono di nuovo a casa mia e con il potere di fare la spesa è un bel casino, specie con il socio che vivrebbe nutrendosi  di salsicce, birra, lardo di Colonnata fuso da assumere endovena nei giorni dispari e crauti da pucciare nel latte corretto con il limoncello e insaporito da  fagioli d’annata, nei giorni pari.

Io, in realtà, non amo insaccati, grassi e fritti sono un tipo dolce da gelati – solo vaschette da 1 kg, grazie- torte, biscotti, cioccolato, marmellate e miele.  Molto bene. Mi è appena venuto un brufolo al solo pensiero, impuro e calorico, di una Sacher.

Mi sento come nel film “7 chili in 7 giorni” ma chi la dura la vince. Per il momento sono già riuscita ad abbattere 2,5 chiluzzi di grasso, ancora 5 e sarò pronta per sfilare durante la presentazione delle collezioni ‘non esistono più le mezze stagioni’ a Milano, Parigi e New York. 🙂

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