La mia Titina
scritto da jadosa / in SENZA FILTRO /
Oggi va così…un mal di testa picchiettante e continuo, un’ ormonale altalena di stati d’animo.
Ieri la mia nonna, quella che io fin da bambina ho sempre chiamato nonna Titina, ha deciso di andare a riabbracciare il suo re di cuori.
Mia nonna era la persona più buona del mondo, sopportava, sorrideva e mi diceva sempre di lasciar correre, perché con certa gente “o non ci badi o non ci tratti”.
Inseparabile dalle sue carte, dalle sue riviste di gossip o di lavoro a maglia, era una donna che parlava più con gli occhi che con le parole.
Gli spaghetti li mangiava rigorosamente in un piattino da frutta, sennò erano troppi, e la pasta la condiva sempre lei, con una manciata generosa di parmigiano filante.
Non amava il formaggio stagionato e la carne, mia nonna. Preferiva golosa un bel gelatino.
La mattina faceva colazione pucciando gli oro saiwa nell’acqua calda e il caffè lo prendeva immergendo una zolletta di zucchero nella minuscola tazzina del servizio buono, quello con i decori rosa dipinti.