ILSOLECHERIDE

L'immaginazione coniugata all'infinito.

19

Giu 2012

Viaggi della speranza: Trenitalia docet

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“Antò fa caldo”…. e d’inverno abbiamo freddo e d’estate abbiamo caldo…siamo proprio degli animali irrequieti! 🙂

Oggi il caldo accompagnerà il mio nuovo viaggio della speranza con Trenitalia.
Sono tornata domenica da un viaggio di lavoro su un ‘pulitissimo’ (il letamaio delle mucche di mio nonno era più profumato!) regionale da Firenze a Perugia, logicamente sprovvisto di aria condizionata e con i vetri blocccati…della serie: ammazziamo voi e gli acari che pagano l’IMU su questo vagone!

Oggi mi aspetta lo stesso regionale veloce – quello che ferma in paesini che non sono segnalati nemmeno nelle carte delle giovani marmotte – per raggiungere nuovamente Firenze per poi cambiare, crogiolandomi nell’afa toscana, alla volta di Verona.

Ho predisposto tutta l’attrezzatura bellica: salviette multiuso igienizzanti, spray refrigerante e, già che c’ero, mi sono fatta pure l’anti rabbica.

Già, prevenire la rabbia è importante e anche gli attacchi dei parassiti!:-)

Nonostante tutto, prenotando per tempo sono riuscita a sfruttare qualche tariffa agevolata della monopolistica Trenitalia che, durante il mio ultimo viaggio mi ha, tra le altre cose, fatto arrivare a casa con ben 50 minuti di ritardo!

Ma noi ci siamo abituati…soprattutto gli abitanti della sfortunata Umbria che esula dalle logiche di comunicazione a 360° ( quelli che mi aspettano oggi sul treno ?!): aerei, strade, treni…una desolazione!

Non sempre, comunque, sui famosi trenini regionali che fungono più da metropolitana che da collegamento veloce tra città e città, trovi temperature da sauna ( wow, sauna gratis! non ci avevo pensato… )

Quando si viaggia in treno, specialmente se devi fare mille cambi perché abiti in una zona come Perugia, devi ricordarti di portare con te anche il piumino d’oca che utilizzi a gennaio – anche se fuori ci sono 1000 gradi.

Perché? Perché ci sono trenini senza aria condizionata ma anche  treni che hanno la stessa gradazione del freezer di casa e, se non sei provvisto di coperture, vivi l’effetto ghiacciolo in prima persona.

Insomma, viaggiare sui meravigliosi treni italici della speranza (  speranza che arrivino, partano e non si rompano) è come iniziare una nuova mirabolante avventura in terre inesplorate…non sai mai quello che ti può succedere e devi essere pronto a tutto.

Evito, per gli stomaci delicati, di affrontare il capitolo cessi toilette…una avventura alla Trainspotting mista a film splatter senza effetti speciali, ahimè.

Vi ricordate questo servizio delle Iene? Le cose, nel 2012, non sono cambiate per niente!

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09

Giu 2012

Made in USA

scritto da / in Viaggi / Commenta

Sono tornata da tre giorni da un viaggio di lavoro in terra americana e, non più fusa dal fuso, sto rielaborando la mia esperienza, nuova e piena di stimoli.

Ero a Boston, una piccola città tra le metropoli a stelle strisce, piccola ma ricca di tradizioni sportive, dai Celtics ai Red Sox, e soprattutto culturali. Culla di prestigiose università come il MIT e Harvard, Boston mi ha piacevolmente accolto nella terra per antonomasia sinonimo di libertà.

La cosa che mi ha impressionionato di più, a parte il freddo apocalittico e la pioggia incessante, è stata la comunicazione spontanea del popolo americano. Ovunque vai, anche per strada, gli americani ti salutano, ti chiedono come stai, ti mostrano un sorriso…Sarà la loro proverbiale ipocrisia? Qualcuno interpreta, infatti, questa apertura come una ‘facciata’  stucchevole, di chiara matrice puritana…io, invece,nei miei 5 giorni bostoniani l’ho voluta leggere come un caloroso sole che illuminava le giornate uggiose di un giugno  sulla costa atlantica.

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