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Set 2017La cosa più bella della settimana di lavoro e diletto a Berlino è la curiosità che mi attorciglia ancora le budella. Guardo documentari, ho ripreso a studiare la storia contemporanea e nutro interesse per quella lingua cacofonica che è il tedesco.
Però non parlatemi di patate e maiale! Ho mangiato patate in ogni variante che Cannavacciuolo scansate, incontrato maiali sotto forma di stinchi, salsicce e wursel (ma li ho cortesemente dribblati!) e bevuto birra… fiumi di pilsner.
Ah, ho anche mangiato nel miglior ristorante vietnamita di sempre!
Berlino è una città contraddittoria. Austera, freak, trasformista, effervescente e, a tratti, mestamente colpevole del suo passato.
Ho camminato tanto e la mia stella polare aveva le fattezze della torre della televisione di Alexander Platz, sulla quale sono salita per ammirare il panorama dall’alto.
Da brava turista, ho navigato in battello lungo la Sprea e mi sono fatta prendere da attacchi di ansia ogni volta che passavamo sotto a un brücke basso basso.
Viaggio nella storia
Ho fatto un salto a Potsdam per andare a vedere la casa del vecchio Fritz (Federico II di Prussia): la  gita allo schloss Sanssouci (dal francese “senza preoccupazioni”) merita davvero.
Meravigliosi anche il Neue Palais (in parte in ristrutturazione), curiosi la Chinesisches Haus (casa cinese) e il mulino storico, bella l’Orangerie.
Ho partecipato a una visita guidata – rigorosamente in tedesco – alla scoperta dello schloss Charlottenhof. Â Non ho capito nulla di quello che mi raccontavano, ma in compenso ho visto una residenza affascinate e indossato delle enormi ciabattone per non rovinare i pavimenti del palazzo.
Un giro nel fiabesco parco di Sanssouci è d’obbligo.
Per musei
La curiosità di conoscere qualcosa di più sulla vita dei berlinesi ai tempi del muro mi ha fatto mettere in programma una gita al museo della DDR, che ti consiglio di visitare.
Un museo in cui puoi giocare, interagire e toccare la storia della repubblica democratica tedesca.
Il luogo che invece ha ipnotizzato la mia attenzione è stato Topographie des Terror. Il vecchio quartier generale delle SS raccoglie un’esposizione ricca e appassionante di documenti storici su nascita, crescita e declino della Gestapo.
Camminando
Audioguida al seguito, ho visitato il duomo della città , giù fino alla alla cripta, dove sono custodite le oltre 90 tombe/sarcofagi dei membri della famiglia reale degli Hohenzollern, e su fino alla cupola per ammirare Berlino dall’alto.
Ho fatto un paio di giretti  a Potsdamer Platz, di giorno e di notte quando merita di più.
… e camminato lungo la East Side Gallery, il luogo che racconta con l’arte il muro di Berlino.
Immancabile una passaggiata Unter den Linden fino alla porta di Brandeburgo (e oltre, giù fino alla Siegessäul – Colonna della Vittoria)
Geniale la costosa installazione di Peter Eisenman in memoria dell’Olocausto.
Il senso di oppressione, che apparentemente all’esterno non percepisci, si materializza cupo camminando tra i lastroni che diventano sempre più alti man mano che si raggiunge il centro.
Gendarmenmarkt è la piazza più bella che ho visto: lascia a bocca aperta.
Ho assisto a uno spettacolo davanti al Reichstag e visto micro topi zompettare ovunque  (mai visti dei ratti così piccoli in una città ). Ho fatto un giro per i cortili interni della vecchia zona della comunità ebraica e un acquazzone a ciel sereno mi ha sorpreso e lavato davanti all’incantevole isola dei musei.
Se la gita berlinese è stata così piacevole lo devo anche al mio socio e compagno di viaggio 🙂
Ecco, adesso che vedo tutte queste foto… non vedo l’ora di ripartire!