L'amor che move il sole e LE ALTRE STELLE

Dalla stella amica Rosamunda

Chi mi conosce lo sa, ogni tanto, quando meno me lo aspetto ecco che torna in me quella faccia strana e buffa che non promette niente di buono, di quelle che, i più, vedono come un problema in arrivo…

La faccia strana e buffa altro non è che il segnale che qualcosa nella mia mente si sta instradando..
Può essere un’idea, una sensazione o semplicemente delle riflessioni, sta di fatto che questi pensieri arrivano di botto, quando meno te lo aspetti e di certo non se ne andranno con la stessa velocità con cui sono arrivati, anzi volta per volta accrescono le mie consapevolezze e il mio carattere.
Io semplicemente le chiamo “ illuminazioni”
Cosa, in generale, mi illumina? Non mi illuminano le mode, i vestiti, i programmi tv, i libri o storie.
Mi illuminano cose molte più semplici ma personali, come i viaggi.
Il viaggio è una forma di crescita che, a mio avviso, vale sempre.
Anche il più breve e insignificante week end fuori, porta con sé nuovi stimoli e sensazioni che altrimenti non avremmo avuto.
Ancor più credo che un viaggio all’estero sia davvero l’esperienza che maggiormente aiuta a guardarsi dentro e fuori. Le sensazioni di smarrimento di fronte a una lingua che non si conosce, odori, sapori, strade e abitudini diverse creano spavento ai più, eccitazione ad altri
Ecco che stiamo arrivando alla mia ultima “illuminazione”: Cosa più del viaggio all’estero fa accrescere il proprio IO, la propria autostima e amplia la visione personale di ognuno di noi?
Viverlo l’estero. Stabilirsi per un periodo di tempo da qualche parte. Vedere il nostro paese come un posto lontano in cui lasciare abitudini, lingua e esperienze. Spogliarsi di tutto e sentirsi libere e pronte di accogliere il nuovo mondo. Per un periodo di tempo, mica per sempre.
Farsi nuovi amici, cercare una casa, imparare una lingua sono esperienze che non solo rimarranno dentro di noi per sempre, ma accresceranno la nostra visione globale.
Ci vuole molto coraggio nel ricominciare da capo, ma quanta emozione vivremmo difronte alla prima nuova casa presa in affitto? Quanta paura avremmo della solitudine? Ma quante risate si faranno con i nuovi amici tanto cercati?
Io ho fatto un’esperienza di un anno all’estero. Oramai quasi 20 anni fa, ma gli amici che ho trovato, dopo tanto cercare, sono ancora tra i miei preferiti. La minuscola casa, che con tanto sudare sono riuscita a scovare, è ai miei occhi ancora la più bella. I colloqui che ho sostenuto, e poi passato, sono stati i più formativi. Le figuracce, le più divertenti.

Detto così sembra tutto enfatizzato. Manco fossi stata l’unica ad aver avuto un’esperienza nuova in un paese diverso, ma allora perché tanto parlare? Perché ero io ad averlo fatta, con le mie debolezze, paure, emozioni e speranze. Il mio coraggio è cresciuto, così come la fiducia e l’ottimismo. Sono aumentati i modi con cui approcciarmi alle persone, sono cresciute le mie fonti di stimolo, ho imparato una nuova lingua e i luoghi in cui leggere ed ispirarmi, ho ascoltato il telegiornale e ho scoperto che le notizie possono essere raccontate anche senza aggiungere aggettivi e decori all’italiana.

Mi sono sorpresa di quante cortesia si nascondesse tra la superficialità tra le persone, di quanto i popoli siano simili alla fine della giornata, e alla fine dei conti. Che l’empatia è una cosa da pochi, e ancor più la pasta è buona quando sei lontano.

La verità è un’altra… la mia ultima illuminazione non è stata su quanto sia importante fare, almeno una volta nella vita, un esperienza all’estero, ma quanto sia necessario, oggigiorno, fare un passo indietro e affrontare la vita con le stesse paure, ansie e preoccupazioni di coloro che – volontariamente – decidono di mettere tutto in discussione, guardare al domani senza certezze, cercando di costruire la nostra vita senza dare per scontato nulla, dando valore alle persone ed ai sentimenti, aprendo il cuore e l’anima a nuovi amici.

Questa è la stata la mia vera ultima illuminazione: gratis e a KM zero.

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