01
Lug 2016Sono sul treno di ritorno da una 3 giorni a Torino mista tra lavoro e diletto. Ho vissuto giornate cariche di sensazioni contrastanti, tra sconcerto, emozione, stanchezza e gratitudine.
Con me il socio, compagno di vita, di lavoro e di viaggio. La mia garanzia spirituale, la spalla con la quale condividere l’altalena delle sensazioni.
Torino è una città che mi piace ma che devo ancora capire fino in fondo. Ha un velo di mistero, un silenzio celato che non mi consente di leggerla con chiarezza.
Abbiamo visitato il museo del cinema all’interno della Mole Antonelliana e siamo saliti in cima all’edificio simbolo della città per ammirarla dall’alto. Un’esperienza affascinate, piacevole, ricca di curiose scoperte che si é conclusa con una cenetta tipica piemontese, innaffiata da un Nebbiolo indimenticabile.
Il giorno due é stato quello più impegnativo, in termine di chilometri macinati a piedi :).
Mattinata dedicata al lavoro e pomeriggio all’insegna della storia dell’automobile, nel museo dedicato a Gianni Agnelli a pochi passi dal Lingotto.
Un paradiso di stili, epoche e design: una visita da guidare con calma, senza eccessi di velocità per rivivere e sentire le lancette dell’orologio correre lungo la pista della storia dell’automotive.
In serata abbiamo incontrato una cara amica e ci siamo dati alla movida torinese, tra aperitivi, cena e dopo cena a base di mojito allo zenzero nella zona di San Salvario.
Questa mattina, invece, ci siamo immersi nella vita dei Savoia, con una visita guidata davvero interessante al Palazzo Reale, accompagnati dalla passione di persone che hanno saputo farci vivere, con comprensione e chiarezza, quello che dimora nel ricordo della storia del Regno d’Italia.
E adesso sono qui, sul treno, a rivivere con gli occhi della mente una bella esperienza che apre la strada a una settimana impegnativa di lavoro. Settimana durante la quale dovrò prendere delle decisioni importanti che sono certa porteranno a evoluzioni e a belle trasformazioni.