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Mar 2012Di hotel ne ho visti tanti, per lavoro e per diletto.
Ogni volta mi trovo a constatare che gli albergatori non applicano alcune regole fondamentali per commercializzare la propria struttura.
Si vantano di avere un booking engine per disintermediare dalle OTA (ma non lo aggiornano con le offerte), creano profili sui social network (e non li seguono), scrivono nuovi contenuti (ma non li localizzano), dichiarano di avere la connessione wifi nella propria struttura e te la fanno pagare. Cara, molto, troppo cara. E in più, nell’era del travel 2.0, aspettano il walk in e non sfruttano le potenzialità del web.
Caro albergatore devi imparare a seguire 10 piccole regole. Solo 10. Non fanno miracoli, ma sono importanti, come far trovare la camera sempre pulita.
- Wifi gratis. Sempre!
- Vendere la destinazione. Le persone prima di arrivare al tuo hotel, cercano informazioni sul luogo che intendono visitare
- I social network richiedono impegno, interazione e nuovi post
(non solo spam! grazie) - Le offerte devono essere presenti anche nel booking engine, non solo nella paginetta dedicata
- se il sito è multilingua, ogni volta che inserisci un nuovo contenuto in italiano, localizzalo nelle lingue straniere
- La parity rate è importante. Non è ammissibile vedere camere vendute sulle OTA a un prezzo, chiamare il tuo hotel e scoprire che se prenoto direttamente mi tocca spendere di più. Io non ci perdo niente, tu sì.
- Rispondi alle recensioni sui vari Tripadvisor…anche a quelle positive!
- Una volta che il cliente ha soggiornato nella tua struttura, manda una mail e ringrazialo. Utilizza questo canale per girare qualche promo speciale, auguragli buon compleanno…coccolalo!
- Rispondi al telefono e alle mail con tempistiche brevi. Ti lamenti che non hai prenotazioni e poi scopro che leggi una richiesta di quotazione dopo 3 giorni o, peggio, mi lasci in balia di una segreteria telefonica?
- Impara a sorridere. Il sorriso si percepisce anche via mail, al telefono. Quando sei alla reception non far sentire i tuoi ospiti come ‘il pesce che puzza’. Senza di loro, il pesce, quello lesso però, sei tu.